giovedì 30 luglio 2009

POCHI DATI PER TROPPE DOMANDE

Dopo aver assistito alla proiezione del film “OIL” ho cercato di capire se esistessero dati oggettivi capaci di darmi qualche risposta sul rischio sanitario legato all’inquinamento industriale nei comuni limitrofi all’area industriale di Sarroch.
Internet è preziosissimo, perchè è possibile trovarvi una notevole quantità di informazioni, spesso nei posti più impensati. L’unica prudenza da adottare è valutare sempre con molta attenzione la fonte e la qualità dei dati rinvenuti.

La statistica. Questa è stata la mia prima risposta. Ufficiale, pertinente, accessibile.
Ho pensato di andare a vedere i dati demografici Istat della provincia di Cagliari, per fare un paragone tra la mortalità dei comuni dell’area industriale e quella degli altri.
Ho scaricato i dati e li ho disposti e rielaborati in modo da renderli comprensibili.

Il risultato: diversi grafici dai quali risulta la mortalità (in percentuale) della popolazione maschile e femminile negli anni dal 2002 al 2008 per ciascun comune della provincia di Cagliari.

Nei grafici, che riporto di seguito, ho evidenziato con un circoletto rosso i comuni i cui territori, a seconda di come spira il vento, potrebbero essere interessati dal flusso delle emissioni in atmosfera dell’area industriale di Sarroch.
Si tratta di Sarroch, ovviamente, quindi di Villa San Pietro e Pula e poi di Capoterra.


Dati Istat di mortalità totale: 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008


Il confronto tra i comuni mette in evidenza un dato curioso: nel periodo 2002-2008 i comuni di Sarroch, Villa San Pietro, Capoterra, Pula, presentano quasi sempre una mortalità su valori bassi, raramente su valori medi.

Vista l’enfasi con cui viene trattato il problema dell’inquinamento industriale, mi aspettavo che ci fosse una sia pur minima evidenza di una maggiore mortalità. Mi aspettavo di trovare, se non i valori massimi, quantomeno dei valori medio-alti.

Ma fortunatamente sembra che non vi sia una relazione diretta tra la presenza dell’area industriale e la mortalità totale nei comuni interessati.

Questo risultato suscita una serie di interrogativi. Per esempio: l’andamento della mortalità totale dipende dall’età media degli abitanti? In un paese di giovani potrei aspettarmi che i morti siano di meno.

O dipende dal reddito medio? Magari, se uno ha un lavoro stabile e più soldi, può pagarsi medico e medicine, fare un po' di sport e qualche vacanza e rischiare meno di avere un infarto, anche in caso di maggiori rischi di tumore per le emissioni industriali in atmosfera.

E ad Armungia e Gergei si muore per incidenti con il trattore?
E di cosa sono morti nel 2004 e nel 2005 a Setzu?

E a Nuraminis l’anno scorso ci sono stati più morti a causa degli incidenti stradali?
O vicino alle strade si muore di tumore al polmone dovuto alle polveri sottili da consumo dei freni e combustione di carburanti e oli?

O in casa si muore di tumore al polmone per gli aerosol di detersivi che si respirano?
O si muore di tumore al polmone per l’amianto di cisterne e condotte non bonificate sparse un po’ dappertutto?
O in ufficio si muore per tumore al polmone dovuto alle esalazioni della fotocopiatrice?

E cosa si rischia a respirare il benzene al self service del distributore di carburante? E il radon che filtra dalle fondamenta di casa?

E cosa rischierebbero quelli che lavorano nell’industria se lavorassero invece nell’edilizia o in agricoltura o non lavorassero affatto?
Ed è possibile che l’industria, causa dell’inquinamento, sia in qualche modo anche una causa di minor mortalità perché fornisce posti di lavoro e quindi contribuisce a ridurre il cosiddetto “indice di deprivazione” utilizzato nelle statistiche epidemiologiche?

Nel 2008 a Sarroch sono decedute 41 persone su una popolazione di 5317 abitanti (0,7%), valore vicino a quello sostenuto da Muravera, che ha avuto 41 morti per 5155 abitanti.
Quanti sono stati effettivamente i morti per tumore? E di che tipo? E che variazioni ci sono rispetto alla media regionale?

Ed è possibile che la sanità riesca a tenere stabilmente una contabilità dettagliata e modernamente organizzata dei decessi e delle loro cause e fornire i dati nel modo più corretto per eventuali correlazioni con i problemi ambientali e socio-economici?

Ed è possibile avere nelle aree esterne a Sarroch e Macchiareddu una rete urbana di monitoraggio della qualità dell’aria in aggiunta alle reti industriali?

Per non dover basare le proprie scelte su film che riportano, più che le informazioni, le opinioni della gente?


Lorella Vargiu




1 commento:

Antonio Sau ha detto...

Credo che la tua domande conclusive siano veramente il succo del problema. Non ci si può basare sui film per avere un'idea della realtà, non si può più credere (come facevano i miei nonni) che una cosa sia vera perché "l'ha detta la televisione". Ma noonostante ciò il cinema, come i libri, i giornali, la TV e tutti i mezzi di comunicazione possono servire a farci vedere le cose con gli occhi degli altri e farci vedere le cose da prospettive differenti.
Questo poi può dare inizio a una passione, a una battaglia, o almeno stimolare la curiosità.
Può inoltre fare in modo che da cittadini si pretenda che certe informazioni informazioni non debbano essere un segreto ma che siano facilmente raggiungibili da chiunque.
Credo che senza l'informazione la democrazia sia veramente limitata. E allora ben venga un (bello/brutto ben fatto/mal fatto) film di un milanese che ci fa pretendere di avere le informazioni sul nostro territorio!