lunedì 15 giugno 2009

Qualcosa si muove sul S. Gerolamo

di M. Rita Lai
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Questa settimana abbiamo appreso dai quotidiani che il Genio Civile sta iniziando dei lavori alla foce del San Gerolamo per la sistemazione delle due sponde alla confluenza del Rio San Gerolamo e del Masone Ollastu, per un importo totale di circa 300.000 Euro. Lungi dall’essere i lavori definitivi di messa in sicurezza, questi lavori, programmati già da tempo, sono stati affidati dalla Regione al Genio Civile che li realizzerà, come per la diga di Poggio, grazie a i mezzi della Protezione Civile provinciale. Serviranno essenzialmente per risagomare le sponde, ricostituire le arginature danneggiate, consentire un maggiore deflusso delle acque verso il mare rimuovendo anche i cumuli di materiali che si sono depositati alla foce e che costituiscono un potenziale pericolo perché la ostruiscono.

La zona della confluenza tra il Rio S. Gerolamo e il Rio Masone Ollastu il giorno dell’alluvione (foto Corpo Forestale 22 ottobre 2008)
Credo che i lavori, programmati da tempo, non siano stati eseguiti prima perché si aspettava che il fiume fosse in secca e che soprattutto venissero eliminati gli apporti fognari, che impedivano di lavorare in sicurezza. Ora che da Poggio non arrivano più liquami perché praticamente quasi tutta la rete fognaria è stata ripristinata e che il fiume è completamente in secca si potrà procedere speditamente.
Nel frattempo in queste settimane altri lavori sono stati avviati lungo l’alveo del San Gerolamo
Nella parte mediana del Rio, in zona Isca Su Loi, a metà strada tra Poggio e la Lott.ne Rio San Gerolamo, lungo la sponda sinistra (vicino al marmista) è stata ripristinata una condotta idrica che era stata tranciata per quasi 100 m dal fiume, all'altezza di quel tubo pensile verde ad arco che si vede in una foto fatta dall'elicottero della forestale il giorno dell'alluvione (chi ha partecipato agli incontri dell’Associazione 22 Ottobre l’avrà sicuramente vista).

Isca Su Loi: il ponte tubo danneggiato dall’alluvione (Foto M.Rita Lai 1 novembre 2008)

Questa condotta serviva per l’approvvigionamento estivo della costa sud-occidentale (zona di Pula - S. Margherita) e dopo l’alluvione ancora nessuno si era preoccupato di rimetterla in servizio. Ho saputo che la Regione ha disposto che i lavori fossero eseguiti dall’ENAS che l’aveva realizzata circa 20 anni fa (ma che ora non la gestisce più) al fine di eseguire intervento urgente per la messa in pristino.
I lavori sono praticamente terminati come si può vedere dalla foto della zona interessata.

Isca Su Loi: lavori in corso per il ripristino della condotta idrica (Foto M.Rita Lai giugno 2009)

Intanto la settimana scorsa a Poggio, lungo la strada tra la diga e i campi sportivi è arrivata l'impresa che ha eseguito i sondaggi geognostici necessari per studiare il terreno di fondazione delle spalle del futuro nuovo ponte per Pauliara. I sondaggi, profondi circa 15-20 m, sono stati eseguiti sulla sponda destra all’incrocio tra la strada 37 e la 35, e sulla sponda sinistra in prossimità della rotonda per Residenza del Poggio. I sondaggi predisposti anche grazie alla collaborazione tra Genio Civile e Provincia di Cagliari, saranno esaminati dal personale esperto del Laboratorio Geotecnico Provinciale, lo stesso che ha studiato le carote di sondaggio eseguite nel corpo diga, che dovrà fornire ai progettisti le indicazioni sulle caratterisitiche geomeccaniche della roccia incontrata nei fori di sondaggio, fondamentali per il dimensionamento delle fondazioni della due spalle del futuro ponte.

I sondaggi geognostici a Pauliara (Foto M.Rita Lai giugno 2009)

Una volta predisposto il progetto del futuro ponte, che consentirà di ricollegare il quartiere di Pauliara con il resto della lottizzazione, si potrà mandare avanti la gara d’appalto, speriamo presto, di cui sarà responsabile ancora l’ufficio del Genio Civile dell’'Assessorato LL.PP.

Infine, ho appreso che proprio questa settimana l'Agenzia del Distretto Idrografico avrebbe finalmente affidato il tanto sospirato incarico sullo studio idrogeologico preliminare del bacino idrografico del Rio San Gerolamo. Il famoso studio, che aspettavamo oramai da OTTO MESI, senza il quale non sarà possibile fare le indispensabili varianti al PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) e avere i dati idraulici essenziali per la riprogettazione di tutti i ponti. La società incaricata a grandi linee dovrà eseguire le seguenti attività: studio di dettaglio dell'alveo del fiume, dalla zona della chiesetta di San Gerolamo fino alla foce, compreso un grosso tratto del Rio Masone Ollastu dalla foce verso monte; studio dell'area esondata; studio geomorfologico ed idraulico; stima del trasporto solido; stima di massima delle opere necessarie per la messa in sicurezza del fiume (una specie di progetto di prefattibilità generale che comprende anche ponti, strade, manufatti da de localizzare); indicazioni per la revisione del PAI; indicazioni per la stesura del piano di protezione civile comunale e per i sistemi di allertamento della popolazione in caso di alluvione.

Poggio dei Pini: la zona della coda del lago alla confluenza del San Gerolamo con gli altri affluenti: si vede l’enorme massa di sedimenti depositati dall’acqua e le dimensioni raggiunte dall’alveo (foto Corpo Forestale 22 ottobre 2008)

I tempi per la realizzazione dello studio sono molto stretti, pare solo due mesi, quindi entro l’estate si avranno finalmente i tanto sospirati dati e soprattutto, subito dopo, potranno iniziare gli incontri tra l’Agenzia del Distretto Idrografico e le amministrazioni interessate alla ricostruzione, al fine di condividere e concordare tutti gli interventi strutturali definitivi necessari alla messa in sicurezza del fiume e di tutte le infrastrutture presenti (strade, impianti idrici e fognari, manufatti e strutture agricole, edifici civili, scuole, impianti sportivi ecc.).
Questa è la partita più importante per le nostre comunità attraversate dal fiume perché da quanto si deciderà a livello regionale, in accordo col comune e con le altre amministrazioni coinvolte (ANAS, Abbanoa, ecc.) dipenderanno il futuro e l’assetto stesso di molte infrastrutture della nostra comunità.
Un esempio fra tutti, se si decidesse di adeguare la sezione del fiume , mediante la realizzazione di argini, in modo da contenere la quantità d’acqua e sedimenti passati il 22 ottobre, a occhio e croce si dovrebbe prevedere una sezione di circa 50-60 m di larghezza per circa 4-5 m di altezza. E’ chiaro che in certe zone questo equivarrebbe a stravolgere l’assetto attuale, ad esempio se si facesse una cosa simile nell’area sportiva di Poggio dei Pini equivarrebbe a realizzare gli argini dove adesso ci sono gli spogliatoi dei campi di calcio., mentre se si adottasse lo stesso criterio più a valle nella Lott.ne S. Gerolamo o a Frutti d’oro alcune case potrebbero essere coinvolte dai lavori di arginatura, e poi come si risolverebbe questo problema con le intersezioni dei ponti esistenti tutti a quote molto più basse dei futuri argini?
Ecco perché è molto importante che in questo tavolo di “concertazione” con la Regione l’Associazione 22 Ottobre possa rivestire un ruolo importante, non solo interlocutorio ma anche propositivo.