domenica 26 luglio 2009

OIL, un dibattito.

Ho finalmente visto il “famigerato” film OIL. Devo dire che mi è piaciuto.
Ma non per le novità che c’erano o per i nuovi dati che mi ha fornito.
Mi è piaciuto perché mi ha emozionato, perché ha messo in fila tutte le cose di cui si parla tanto ma che non si approfondiscono mai.

O meglio, il film mi ha informato (o ricordato) che un approfondimento c’è stato, alla fine del 2006 è stato pubblicato il “Rapporto Sarroch ambiente e salute”, di Annibale Biggeri, Dolores Catelan e Fabio Barbone.
La cosa più interessante del documentario è stato comunque il dibattito. Quello in sala e quello fuori dalla sala, sia in piazza che nella “piazza virtuale”.
E basterebbe questo a dare un senso al film, o documentario o docufilm, quello che vi pare. Perché queste “opere”, faziose, schierate, poco documentate, irreali, servono a fomentare il dibattito, a creare un caso che va poi approfondito, devono stimolare la curiosità.

La domanda fondamentale che mi sono posto sentendo le varie campane (pro o contro OIL) è:
si può parlare di SARAS?
La mia risposta per ora è:
si, però…
Però si devono dare numeri, non basta guardare l’aria e sentire la puzza anche a Capoterra.
Però anche tu usi la macchina, quindi cosa pretendi.
Però la SARAS non ha emissioni al di fuori dei limiti di legge.
Però ne hanno già parlato altri, che facciamo, continuiamo?
Però ci sono altre realtà che sono peggio della nostra, hai presente Falconara?
Però a Sarroch i malati ed i morti sono uguali a quelli che ci sono nel resto d’Italia.

Dopo il film parlavo con dei miei amici che lavorano alla SARAS. Loro dicevano che il film non poteva essere più tetro di cosi.
Io pensavo che potesse esserlo. Per esempio manca l’odore.

Poi mi sono informato. Ho trovato il “famigerato” rapporto ed i dati di altri due studi: uno effettuato dal DRIAS (Disturbi respiratori nell’infanzia e ambiente in Sardegna) e un altro promosso
dall'Assessorato regionale della sanità sullo stato di salute delle popolazioni residenti in aree interessate da poli industriali, minerari e militari della Sardegna.

Secondo il primo studio a Sarroch vi è il doppio della media generale dei ricoveri per asma. Tali dati sono confermati dall’archivio dei ricoveri regionali (+ 11 % dei bambini e + 28 % delle bambine, età 0-14 anni).
I dati del secondo rapporto invece confermano gli indici della mortalità ISTAT 1997-2001 e le schede di ricovero ospedaliero:
a Sarroch si verificano eccessi rispetto alla media regionale:
- tra gli uomini del 10% per le malattie dell’apparato respiratorio e del 13-24 % per i tumori al polmone;
- tra le donne del 10-16 % per le malattie dell’apparato respiratorio e del 20 % per i tumori al polmone.

Oltre a questi dati “omessi” dal film ce ne sono altri che spiegano quelli appena citati.

L’indagine compiuta dai ricercatori dell’Università di Firenze (ma cosa sono venuti a fare in Sardegna, non avevano nulla da controllare in Toscana?) ha messo a confronto la popolazione infantile di Sarroch con quella di Burcei. In particolare sono state controllate le emissioni nei due paesi e sono state messe a confronto con i disturbi respiratori.

“… sulla base delle misure medie settimanali ottenute con i dosimetri passivi nel Maggio 2007, l’Anidride Solforosa ha mostrato valori bassi a Burcei (dove si registra un valore minimo di 0,3 ed un valore massimo di 7,6 microgrammi/metrocubo) rispetto a Sarroch (dove il minimo registrato è stato 6,9 e il massimo 61,6) nello stesso arco temporale. Analogamente per gli Ossidi di Azoto (NO2) Burcei ha registrato un minimo di 1,7 e un massimo di 5,3 contro 5,2 e 22,4 a Sarroch. Il Benzene ha mostrato per lo stesso periodo valori a Burcei di 1,3 (minimo) e1,5 (massimo) microgrammi/metrocubo, mentre a Sarroch si hanno valori compresi tra 1,8 e 9,0. Non vi sono differenze importanti per l’Ozono, con Burcei che registra valori nell’ambito di 127,0-149,0 microgrammi/metrocubo contro 121,3-135,3 a Sarroch. Le concentrazioni giornaliere delle Polveri fini (PM10) come rilevate dalle centraline fisse della Provincia di Cagliari, Settore ecologia, e dal mezzo mobile della Provincia, hanno riportato a Sarroch 37 giorni sopra il valore di 40 microgrammi/metrocubo con una media di periodo di 22,6. A Burcei le misure ottenute con il mezzo mobile del Comune di Sarroch hanno riportato nei venti giorni di rilevazione 5 giorni con valori superiori a 40 mcg/mc con una media di periodo intorno a 30 microgrammi/metrocubo dovuta alla presenza di tempeste di sabbia proveniente dall’Africa nel periodo di monitoraggio a Giugno 2007”.


Ecco, sarebbe bastata una voce fuori campo che, alla fine del film, avesse letto questi dati e allora si che il film poteva essere più tetro!

1 commento:

Piergiorgio ha detto...

Dati molto interessanti, mi piacerebbe anche vedere una statistica dei tumori non degli abitanti di Sarroch ma degli operai di Sarroch.
A Capoterra e paesi limitrofi moltissima gente passa 10/12 ore del suo tempo in raffineria, però quando si ammala(purtroppo) nelle statistiche finisce in quelle del suo paese.
Secondo me se confrontiamo i dati di mortalità per alcuni tumori tra Sarroch, Capoterra,Assemini ecc. il dato è falso perchè moltissima gente si è ammalata a Sarroch pur non abitando li.
Ho lavorato in Saras e alcuni purtroppo non ci sono più: erano Capoterresi che lavoravano alla Saras. dove sono finiti nelle statistiche?

Piergiorgio