martedì 14 dicembre 2010

Arare e Pascolare

Giovedì 9 dicembre si è tenuto, nella parrocchia di Frutti d’Oro, un incontro organizzato dal Movimento Capoterra: Solidarietà – pari dignità, tra l’assessore Sannittu e la popolazione di Capoterra. L’incontro è stato ben descritto da Giuseppe Pala.

Forse per il fatto che fossimo in chiesa, più che un dibattito sullo stato dell’arte sulla messa in sicurezza del rio San Gerolamo è sembrata una liturgia politica (con la p minuscola). Deferenza nei riguardi del potere, comizi e interessi particolari che superano i generali.

Dopo i consueti saluti la discussione principale si è spostata sulla possibilità o meno di possibili delocalizzazioni di alcune case. È stata mostrata la carta (presa dal sito dell’Associazione 22Ottobre) dove era mostrata la soluzione proposta nello studio preliminare da Hydrodata per la zona della foce.

L’assessore Sannitu ha puntualizzando che tutto ciò che circola in rete appartiene allo studio preliminare, il progetto preliminare sarà consegnato agli Uffici regionali (dalla società Hydrodata, la stessa che ha eseguito lo studio preliminare, incaricata del progetto) tra circa due settimane.

Sottointeso, non c’è nulla di vero, le case (due case e uno scantinato) non verranno toccate.

Era la risposta che tutti volevano sentire.

Ignorando quanto deciso il 22 aprile 2010 dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale che, ricordo, delibera di individuare quale ipotesi di intervento da attuare (...) quella che preveda un alveo dimensionalmente coerente con la soluzione 2 di cui allo studio sviluppato dal “Consorzio Intecno – DHI di Torino, Hydrodata s.p.a. e ART Ambiente Risorse Territorio s.r.l.” ma con tracciato dell’asse del corso d’acqua e utilizzazione delle aree golenali coerenti con la soluzione 3 variante B.

Quella mostrata nella carta. Alveo da 50 m. Tracciato della soluzione 3b che prevede la delocalizzazione di tre case.

Arare e pascolare.

C’è un vecchio detto che afferma che in uno stesso terreno non si può arare a pascolare allo stesso tempo (a dire il vero esistono anche versioni un po’ più ...dirette!!!).

Allo stesso modo chi ci governa (ed in chiesa erano presenti rappresentanti di varie istituzioni regionali e comunali) e chi ci vorrebbe governare, pretende di poter arare e pascolare.

La delibera dice quale deve essere l’ipotesi di intervento. Il progetto preliminare seguirà tale ipotesi.

Ma questo non può essere detto perché non si deve scontentare nessuno.

Nessun politico ha avuto il coraggio di dire che, se vogliamo che il San Girolamo non entri più nelle nostre case, non possiamo pretendere che queste siano dentro il fiume.

Nessun politico ha avuto il coraggio di dire che certe volte il bene comune è più importante del bene particolare.

Nessun politico ha voluto dire che le case non verranno abbattute e la gente lasciata in strada, ma verranno delocalizzate, cioè le case si dovranno ricostruire in un altro posto (sicuro) a spese dell’amministrazione.

Nessun politico ha voluto aprire una discussione in modo che, se si dovesse arrivare alla scelta di dover delocalizzare delle case, si è già provveduto ad individuare le aree e si è discusso di quanti soldi ci sono a disposizione per la ricostruzione.

Arare e pascolare.

Sembra che oggi fare politica voglia dire non scontentare nessuno, ma questo porta inevitabilmente a non prendere nessuna decisione o prendere quelle più facili e meno ragionate.

E questo comporta che, anche per un’opera importante quali quella del riassetto idrogeologico del Rio San Girolamo, si prendano, per far contenti tutti, decisioni affrettate.

Si è deciso quindi che, invece di fare per prima cosa un progetto preliminare omogeneo sull’intero alveo, si è dato in affidamento il progetto preliminare “dalla foce del rio San Girolamo sino a ...dove bastano i soldi, presumibilmente sino alla statale 195”.

Ma, si può dare un progetto “sino dove bastano i soldi”??? È un po’ come se io chiedessi: mi fa un progetto per un palazzo da 10 piani ma ti fermi quando arrivi a 10.000 € di spesa di costruzione? Fa 10500, che faccio, lascio? No, non fa nulla, lo prendo!

Oppure non si è detto che il piano preliminare di riassetto idrogeologico del Rio San Girolamo eseguito da Hydrodata si vuole utilizzare come progetto preliminare.

A dire il vero, quando è stato chiesto all’Assessore come sarebbe stato affrontato il problema della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) dell’opera, l’ingegner Piras, “responsabile del servizio che si occupa di seguire i lavori” (parole dell’Assessore), ha risposto che verrà richiesta una procedura semplificata per la zona attualmente in progetto e che poi, per quanto riguarda le altre zone, verrà utilizzato il piano (come fosse un progetto) di riassetto idrogeologico del Rio San Girolamo. Arare e pascolare.

La confusione tra piano e progetto non nasce dai documenti presenti in Internet (che qualcuno vorrebbe, non si sa come e perché togliere) ma da come vengono usati tali termini.

Per quanto riguarda il ruolo dell’amministrazione comunale, in casi come questi, oltre dare parere (non vincolante, ricordiamocelo anche se siamo ormai in campagna elettorale!) sui progetti proposti, dovrebbe agire affinché il bene comune prevalga sugli interessi particolari, cercando di trovare le soluzioni migliori per tutti anche se scontentano qualcuno.

Torno infine alla promessa fatta dall’Assessore Sannittu sulla data di inizio lavori. Entro la prossima estate. Ricordando la promessa del precedente assessore ai lavori pubblici (Carta, che aveva promesso l’avvio dei lavori all’inizio dell’estate 2010) e quanto scritto da Rita Lai sul blog dell’Associazione 22ottobre riguardo i tempi reali di una progettazione di un’opera del genere, ho chiesto conferma all’assessore sulla tempistica degli interventi. L’assessore ha confermato l’inizio dei lavori per la prossima estate. Vigileremo.

Vigileremo sopratutto perché non se ne può più dei politici (regionali o locali che siano) che pretendono di arare e pascolare.

Antonio Sau

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