giovedì 23 aprile 2009

LA SITUAZIONE A SEI MESI DALL'ALLUVIONE: COSA E' CAMBIATO?

A sei mesi di distanza dall'alluvione che ha colpito Capoterra, nella giornata del 20 aprile il Presidente Cappellacci ha assunto la Delibera n. 18/30 avente per oggetto: Emergenza alluvionale del 22.10.2008 nel Comune di Capoterra. Interventi urgenti per la riduzione del rischio idrogeologico. (scarica file pdf)
Leggendo il titolo ci si aspettava di trovarvi finalmente una soluzione ai problemi e ai disagi che le popolazioni stanno subendo da mesi.
Ma una lettura attenta della delibera lascia veramente stupefatti: il Presidente infatti non ha deciso proprio nulla o quasi per consentire ai residenti di uscire dall'emergenza e epr passare alla fase di ricostruzione e di riduzione del rischio idrogeologico. La delibera non contiene nessuna individuazione di priorità nella messa in sicirezza degli abitati, delle case, della realizzazione di piccoli interventi anche minimi per le opere pubbliche danneggiate dall'alluvione.

Il Presidente, oltre a ricordare gli esiti del sopralluogo effettuato nelle aree colpite dall’alluvione, unitamente alla Giunta il 14 aprile 2009, cita il contenuto della informativa dell’Assessore degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica in relazione allo studio ricognitivo dell’evento alluvionale del 22.10.2008, elaborato dagli Uffici regionali in collaborazione con l’Università di Cagliari, con il Ministero dell’Ambiente, con il Comune di Capoterra e con la Provincia di Cagliari.
Tale studio è l’interessantissimo lavoro sul bacino idrografico del Rio S. Gerolamo, realizzato dal Gruppo SPAC (Sportello per la Pianificazione e Assistenza ai Comuni- Ufficio del Piano) e coordinato dall’Ing. Paola Cannas (Direttore generale della Pianificazione territoriale e della Vigilanza urbanistica) e dalla stessa dirigente illustrato in occasione dei due incontri organizzati dall’Associazione 22 Ottobre, il 14 marzo nella sala della Cooperativa Poggio dei Pini e il 5 aprile nel salone Bonfiglioli a Frutti d’Oro.
La Delibera afferma di dare mandato al Presidente e agli Assessori degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica, della Difesa dell’Ambiente e dei Lavori Pubblici, affinché si attivino per “identificare le iniziative operative” da portare con urgenza all’attenzione dell’esecutivo regionale.
Non è chiaro su quali iniziative operative si debbano concentrare i vari Assessori perché la Delibera, purtroppo, non le elenca, di fatto il Presidente aspetta che siano gli Assessori a dirgli in cosa consistono le urgenze, per cui temo che dovremo aspettare ancora prima di sapere cosa intendono fare i vari assessorati per la soluzione dei problemi sul nostro territorio.

Inoltre si dice che dovrà essere prestata particolare attenzione “all’esigenza di scongiurare, nelle more della messa in sicurezza del sistema fluviale del Rio San Girolamo, la realizzazione di ulteriori opere edili nel sito di Capoterra già gravato dall’alluvione”. Tale affermazione è l’atto formale che ha permesso al sindaco del Comune di Capoterra di emanare a sua volta una delibera nella quale si afferma l’esigenza di sospendere tutte le concessioni edilizie nell’area oggetto dell’esondazione del fiume.
Quest’area è stata definita sulla base dei limiti apposti sulle fotoaeree dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, la cui cartografia è stata illustrata dal Dott. Monaci, Responsabile del Servizio Territoriale dell'Ispettorato Ripartimentale di Cagliari, sempre nell’incontro del 14 marzo. Per chi non avesse partecipato all’incontro ricordiamo che, di fatto, l’area di esondazione del San Gerolamo e dei suoi affluenti coincide quasi perfettamente con quella riportata nella originaria cartografia del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico), basata su una perimetrazione eseguita dalla Provincia di Cagliari a seguito della precedente alluvione del 1999. All’epoca si occupò di questo studio (poi riportato nel PAI – area tratteggiata in rosso) il Dott. Salvatore Pistis, responsabile del Laboratorio Geologico Provinciale, che di fatto era riuscito a “prevedere” con una buona precisione ciò che è realmente successo il 22 ottobre.

Restiamo quindi in attesa che gli Assessori competenti relazionino, si spera quanto prima, al Presidente sulle cose da fare, sperando che siano consigliati bene dai rispettivi tecnici e funzionari. Aspettiamo, inoltre, di avere notizie circa l’affidamento dello studio idraulico, idrogeologico e geomorfologico, tanto decantato già dal mese di novembre, ed annunciato più volte come di imminente realizzazione, di cui invece sorprendentemente la delibera di ieri non fa il minimo cenno.
Non si capisce cosa stiano aspettando a definire gli atti per l’affidamento di tale incarico, che se avviato adesso sarebbe già giunto alla conclusione, visto che senza questa base di conoscenze non sarà possibile neppure prendere decisioni circa il destino dei vari ponti, strade, scuole, impianti sportivi, nonché ovviamente delle case e di tute le opere di regimazione del fiume e dei suoi numerosi affluenti.
Insomma, mi pare che la delibera non abbia sbloccato quasi nulla e che ci troviamo dopo sei mesi di promesse e di rassicurazioni, di fronte ad una situazione di esasperante immobilismo. E’ inutile, infatti, che si finanzino interventi per 26 milioni di euro, se poi non si sa come e dove realizzare questi interventi.

Credo che l'Associazione abbia il compito di farsi sentire ancora più fortemente, visto che a nulla fin'ora sono servite le lettere spedite a tutti gli organi istituzionali e agli organi di stampa.
A presto Rita Lai

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